Riverstudio - Copyright in USA - Matrix vs Immortals

“Matrix” accusato di plagio: come funziona il copyright negli USA?

Lo sapevi che la trilogia di Matrix è andata a finire in tribunale per una storia di plagio? Ecco come è stata gestita la questione del copyright negli USA.

La vicenda della violazione del copyright a carico di Matrix

Nel 2014 uno scrittore, Thomas Althouse, ha sostenuto in tribunale che una sua storia scritta per il cinema era stata plagiata.
Nello specifico ha sostenuto che il suo script “The Immortals” (1992) era stato scopiazzato dalla trilogia di Matrix.

Althouse ha affermato di aver inviato la sua storia alla Warner Bros nel 1993, e che questa è stata poi utilizzata da Joel Silver per scrivere Matrix.

È interessante capire come negli Stati Uniti vengono trattati casi del genere. Come cioè i tribunali analizzano gli script per verificare l’esistenza o meno di somiglianze.

La legge statunitense sulla violazione del diritto d’autore.

Secondo la legge statunitense, l’attore (cioè colui che intenta una causa) deve dimostrare tre elementi per sostenere la sua tesi in tribunale.

  1. la proprietà del copyright (per questo è sempre fondamentale registrare gli script!
  2. l’ accesso all’opera protetta dal diritto d’autore da parte del soggetto ritenuto colpevole del plagio.
  3. una somiglianza significativa tra le opere, quella originale e quella in violazione (presunta)

Dopo di che la parola passa al giudice che è chiamato, innanzitutto, a vedere i film per un raffronto che riguarda trama,  personaggi, temi, dialoghi, impostazione, umore, ritmo e sequenze.

E anche se a prima vista i due film sembrano diversi, è necessario che ci sia un confronto accurato di tutti questi elementi degli script e del film perché si evidenzino differenze o eventuali somiglianze.

Matrix vs Gli immortali: copyright violato?

Innanzitutto la trama.

Gli immortali parla di un agente della CIA a cui viene dato un farmaco che lo rende immortale. Grazie a questo farmaco il protagonista si trova in un futuro a proteggere un’intera popolazione di non immortali dalla furia di un gruppo di nazisti.

Nella trilogia di Matrix, Neo scopre di essere stato scelto da un gruppo di ribelli per liberare gli esseri umani prigionieri da macchine che alimentano un mondo virtuale che è cosa diversa dal mondo reale. Riverstudio - Matrix ha violato il copyright?

È chiaro che già a leggere così non c’è grande somiglianza. Ma per un ulteriore conferma, bisogna guarda oltre l’idea astratta di una trama generale e concentrarsi invece sui dettagli oggettivi.

Anche i personaggi sono sostanzialmente diversi.

La somiglianza dichiarata starebbe nel fatto che i protagonisti di entrambe le storia vogliono liberare la popolazione da un pericolo.
Entrambi hanno un nemico che odiano.
Ed entrambi hanno incubi quando sono in una condizione in cui sembrano morti.

Il tribunale ha però dichiarato che tutti questi sono, con ogni evidenza, standard della letteratura e della storia cinematografica. Nessuno di questi elementi può dirsi, quindi, coperto da copyright.
Per la Corte anche i personaggi non sono in alcun modo sovrapponibili.

Le due storie a confronto: tema e dialoghi

Sono stati messi a confronto anche i temi alla base delle due storie.

La parte attrice ha affermato che in tutte e due le storie ci sono delle allusioni chiari alla figura di Gesù Cristo.
Può davvero considerarsi questo un tema così specifico da caratterizzare l’unicità di una pellicola?
L’iconografia di Cristo è più che usata e abusata in modo standard.

Il protagonista di Matrix non viola il copyrightCome se non bastasse essa viene introdotta nelle due pellicole in modo sostanzialmente diverso.
Ne “Gli immortali” si parla solo di una fantomatica seconda venuta di Cristo in terra.
In Matrix il riferimento religioso è più che altro metaforico: Neo, come Cristo, è un prescelto che si sacrifica per gli altri.

L’ulteriore analisi ha avuto riguardo al confronto diretto tra i dialoghi. Ma anche qui La Corte americana non ha riscontrato alcun elemento in comune nei dialoghi utilizzati nelle due opere.

 

Altre valutazioni per la verifica della violazione del copyright

Il Tribunale ha anche tenuto conto dell’impostazione generale delle due storie. Entrambe le storie infatti sono sostanzialmente di fantascienza.

Non basta l’ambientazione futuristica in un mondo in rovina.
O il repentino passaggio tra tempo presente e futuro.
E anche elementi come la presenza di un jack nella parte posteriore del collo in Matrix o di un enhancer nel collo degli immortali. O l’illuminazione ugualmente blu sia delle macchine in “The Immortals” che in alcune armi della Trilogia di “Matrix”. O ancora l’uso di mezzi di trasporto volanti.
Si tratta di elementi che derivano tutti da una certe filmografia di genere. Basti pensare a pellicole come Star Wars o Terminator.

Pur avendo entrambe le pellicole dei ritmi serrati ed un’azione molto veloce, esistono inoltre dei forti elementi di originalità in Matrix.
Uno su tutti le sfide di arti marziali che sono oltre ogni legge della fisica.

La conclusione per la Corte Usa è dunque che non ci sono elementi che accertino l’esistenza della violazione del copyright a carico degli autori della trilogia di Matrix.

Qui è possibile scaricare la sentenza originale in pdf.

 

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